Caro pirla del Corsera che ti sei abbassato a tanto - ma ne sarai consapevole? - e caro pirla del tuo caporedattore che ti ha mandato in homepage, ecco quattro punti su cui vi invito a riflettere.Punto primo: che fosse un fotomontaggio lo avrebbe capito anche Stevie Wonder. Punto secondo: la foto di Ahmadinejad sul Suv risaliva al suo tour elettorale, quindi nessuna affinità con la ‘Green Revolution’, le proteste per i brogli, la guerriglia nelle strade di Teheran. Punto terzo: se quel dito fosse stato veramente alzato, il Suv avrebbe tirato dritto, ma così dritto, che per fare l’autopsia al corpo della ragazza ci sarebbe voluta la consulenza della Ravensburger. Punto quarto: il cinese di Piazza Tiananmen non era un fotomontaggio, era vero. E la crisi iraniana non è un wargame, ma figli che scompaiono nel nulla, fratelli torturati dai miliziani, fidanzati segregati a Evin, sorelle martirizzate dal proiettile di un cecchino. Quando ci si accosta a una tragedia come questa, non si lascia carta bianca a un paria della redazione che fino a un’ora prima dragava internet cercando le foto del cane più brutto del mondo. Poco fa il twitter Change of Iran ha raccontato il suo arresto. Sapete perché è finito in mano ai basijis? Perché quando a Teheran si è scatenato l’inferno usava internet per informare la sua gente. Per questo, ha pagato col carcere. Voi che dovreste essere professionisti dell’informazione, navigate la rete a caccia di fotomontaggi da sdoganare poi come notizie sensazionali. E magari, vi divertite
lunedì 29 giugno 2009
Cari pirla del Corsera....
Caro pirla del Corsera che ti sei abbassato a tanto - ma ne sarai consapevole? - e caro pirla del tuo caporedattore che ti ha mandato in homepage, ecco quattro punti su cui vi invito a riflettere.Punto primo: che fosse un fotomontaggio lo avrebbe capito anche Stevie Wonder. Punto secondo: la foto di Ahmadinejad sul Suv risaliva al suo tour elettorale, quindi nessuna affinità con la ‘Green Revolution’, le proteste per i brogli, la guerriglia nelle strade di Teheran. Punto terzo: se quel dito fosse stato veramente alzato, il Suv avrebbe tirato dritto, ma così dritto, che per fare l’autopsia al corpo della ragazza ci sarebbe voluta la consulenza della Ravensburger. Punto quarto: il cinese di Piazza Tiananmen non era un fotomontaggio, era vero. E la crisi iraniana non è un wargame, ma figli che scompaiono nel nulla, fratelli torturati dai miliziani, fidanzati segregati a Evin, sorelle martirizzate dal proiettile di un cecchino. Quando ci si accosta a una tragedia come questa, non si lascia carta bianca a un paria della redazione che fino a un’ora prima dragava internet cercando le foto del cane più brutto del mondo. Poco fa il twitter Change of Iran ha raccontato il suo arresto. Sapete perché è finito in mano ai basijis? Perché quando a Teheran si è scatenato l’inferno usava internet per informare la sua gente. Per questo, ha pagato col carcere. Voi che dovreste essere professionisti dell’informazione, navigate la rete a caccia di fotomontaggi da sdoganare poi come notizie sensazionali. E magari, vi divertite
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