giovedì 31 dicembre 2009

Funambolismo gastronomico

Negli anni anni del fascismo, Petronilla con Ada Boni e Anna Piccini aiutò le massaie italiane prima a vivere poi a sopravvivere. Finchè i treni arrivarono in orario, finchè nelle pasticcerie si trovarono le ‘ochette’, i bignè col collo ritorto che un po’ ricordavano quello delle oche e nei caffè si brindò con l’Arzente, Petronilla insegnò alle massaie a cucinare ultrasopraffino e ultrasciccoso, poi, quando dalle fedi d’oro donate spontaneamente alla patria per contribuire alla vittoria nella guerra d’Etiopia, si passò alle requisizioni forzate di colapasta e padelle di rame per rifornire l’industria bellica, anche Petronilla si adeguò inaugurando il filone surreale delle ricette senza: zuppe senza pasta, marmellate senza zucchero, insalate senza olio, fagiolini senza fagiolini, spinaci senza spinaci.

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