giovedì 22 ottobre 2009

Uccidiamo Silvio B.

La verità è che quando il potere è alle corde e non sa più come fare a nascondere gli scandali e le nequizie della sua corte, scatena la cacofonia dei giullari affinché assordino la coscienza del popolo. Così adesso tutti a scrivere di Facebook e di digital killers, tutti a seguire sottili e complicati sentieri informatici, tutti a battere i coperchi delle pentole del Barnum mediatico, perché il premier possa rifiatare dopo due lodi che gli sono andati per traverso e perché passino sotto silenzio e nell’indifferenza generale la nuova beffa ai terremotati, trattati come carne da macello, i mutui sospesi per le famiglie in difficoltà, divanopoli, i mari avvelenati, il cemento che torna a soffocare le coste sarde, la precarietà densa, materiale e psicologica che si respira in tutte le nostre scuole, le Caritas assediate da italiani che pensavano di star bene perché ‘lo diceva la tivù’, una Rai che si avvia a diventare una seconda Alitalia, un razzismo che avrebbe fatto la gioia dei falchi di Pretoria, l’emergenza casa, l’emergenza libertà di stampa, l’emergenza…

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