Ieri, la svolta. D’Avanzo e la Sannino sono da tempo sulle tracce dell’ex fidanzato di Noemi, Gino Flaminio. Sanno che lavora in una fabbrica di Napoli, lo rintracciano, vincono la sua reticenza e lo intervistano. La sua intervista è un colpo durissimo che mette alle corde Berlusconi. Perché dice più in un quarto d’ora questo ragazzo del popolo che non il populista Berlusconi in due ore di monologhi da Vespa e a France2. E dimostra che Silvio Berlusconi ha mentito all’opinione pubblica in ogni passaggio delle sue interviste. Provate a mettere a confronto la verità dei due. Da una parte il funambolo Berlusconi che ogni volta che apre bocca butta sulla corda del plausibile verità clamorosamente vacillanti - come l’ariostesco volo a Casoria per discutere dei destini politici della Campania col messo comunale Elio Letizia, facendo passare il padre di Noemi per una versione pallonara e sudista di Chance il giardiniere. Dall’altra Porcellino Gurgh, come Mario Giordano ha ribattezzato Gino Flaminio, con quella perfidia che ha l’intellettuale (?) a corto d’argomenti, che non vacilla mai per tutto il suo racconto che di certo gli ha lasciato dentro fior di cicatrici - facilissimo immedesimarsi in lui e immaginare il suo trauma nel vedere prima Papi infiltrarsi nella sua vita come il paterno pigmalione della sua alicella, poi come il Don Rodrigo che stordisce Noemi, se la porta in Sardegna, ne fa una bambolina da harem e gliela restituisce diversa, velinata e decisa a dargli il benservito. In quindici minuti, Gino racconta con civile compostezza: mai una parola di rabbia, mai un giudizio pesante, mai un commento tagliente, perchè ero un fan di Noemi e continuerò ad esserlo nonostante quello che è successo. Solo un velo d’amarezza che il suo sguardo non riesce a celare quando racconta l’epilogo della loro storia. “Mi sentivo, riflette Gino, il macellaio giù all’angolo che si era fidanzato con Britney Spears. Come potevo pensare di farcela?”.
E se fosse proprio Porcellino Gurgh la nemesi del Cavaliere?
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